I mezzari: una storia genovese

Una delle cose più belle realizzate in occasione del nostro centocinquantesimo anniversario è stata la produzione di 3 nuovi mezzari che arricchiscono la nostra collezione.

Il primo mezzaro, “Palasso Bagnea”, è stato realizzato da Ines Paderni. Di grandissimo valore estetico e con un design molto innovativo, incontra la tradizione nel suo bordo floreale, come è tipico dei mezzari. Il motivo centrale dell’albero della vita si fonde con la storicità di Palazzo Lomellini, in via Sestri, che ora è diventato sede e simbolo della Giglio Bagnara.

Il “Macaja”, realizzato da Paolo Bonfiglio – allievo di Lele Luzzati- unisce invece simboli e ricordi della tradizione per esaltare la vegetazione tipicamente mediterranea ed orientaleggiante tipica dei più antichi mezzari. Il nome, particolarmente evocativo, appare la scelta più ovvia se si osserva il soggetto di questa creazione: uno squarcio di Genova, vista da lontano, in un panorama bucolico, dove mare e cielo si fondono.

Carolina Italiani, giovane pittrice genovese che nel 2004 vinse il concorso Giglio Bagnara “Disegna tu il mezzaro del 2004”, indetto nell’anno di Genova capitale europea, è la terza artista chiamata a realizzare un’opera da esporre in questa occasione speciale. La sua creazione, “Portu de Zena”, riporta Palazzo Lomellini di Giglio Bagnara con sfondo il Porto di Genova al tramonto, simbolo di Sestri Ponente, ed è un tripudio di storia e tradizione, proprio come i cantieri e il ramo industriale del porto in lontananza.

Storico emblema della tradizione genovese il mezzaro, già dal Duecento, era utilizzato come accessorio dalle donne della città. L’elemento che solitamente lo caratterizza, e che contraddistingue anche quelli realizzati in occasione dell’ evento, è un disegno variopinto e raffinato, la cui tradizione esecutiva risale al XII secolo ed è strettamente legata ad uno degli eventi storici che ha cambiato il mondo della tessitura e della confezione di abiti da allora: l’arrivo della Compagnia delle Indie. Da quel momento si è affernata l’importazione delle pregiate stoffe stampate con coloratissimi disegni tradizionali, che, dapprima utilizzate come accessori dell’abbigliamento femminile, sarebbero poi diventate complementi d’arredo che oggi potete trovare, oltre che sui nostri canali digitali, al terzo piano dello storico palazzo di Via Sestri. 

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